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martedì 14 ottobre 2008

Crisi delle borse: e adesso?

Oggi dopo 15 giorni di Tsu Nami borsistico ho per la prima volta la spinta sufficiente per scrivere due righe di commento. Vorrei poter esprimere lo stato d'animo con il quale si vive situazioni del genere ma anche cercare di trarre una lezione per trovare la forza per ripartire e poter sperare in un mondo migliore.

Infatti da anni mi sentivo come sospeso per aria perchè le vecchie ricette non servivano più. Tutto si svolgeva lungo linee che non sembravano aver spiegazioni di buon senso. Intorno al volgere del secolo avevamo visto una fata morgana silenziosa passare rapidamente e dissolversi di schianto. Era la bolla digitale che aveva trascinato tanta gente solo perchè l'immaginazione descriveva scenari meravigliosi ed immediati. Non avevamo capito che era solo un avvertimento che voleva metterci in guardia dalla fabbrica che promette di trasformare sogni in realtà.

Sembrava possibile fare tutto senza dover pagare. Viaggiare, comunicare, studiare, godere....Persino l'alimentazione ci costava ormai solo un sesto dei nostri introiti totali. Ma chi aveva mai detto che la vita è una lotta con il sapore di sangue e sudore? La vita anzi si prolungava anno dopo anno e le cure erano tutte gratis.

Per conto mio mi tengo il mio sano pessimismo e la mia sana sfiducia nel prossimo che mi ha sempre permesso di evitare le grosse infatuazioni. Sono sicuro che i prossimi anni ci riserveranno tempi amari anche se proprio oggi, 13 ottobre, le borse hanno rimbalzato per la prima volta, dopo due settimane di tracolli continui, del 10 percento. Spero ed auspico che questo spavento ci faccia riflettere per evitare catastorfi ancora più grandi in futuro. Catastrofi come il surriscaldamento della terra, le migrazioni disperate delle genti, la fine della collaborazione fra popoli, l'abbandono delle morali religiose come ancore e guide morali, la perdita della conquista più grande dell'umanità, la democrazia.

Non mancano menti che conoscono la ricetta, devono solo poter parlare e prendere decisioni. Devono andar fuori moda quelli che predicano che tutto è facile, tutto è dovuto. Se torna il buonsenso e tutti tornano a lavorare potrà tornare anche la serenità. Forse con meno soldi ma con più qualità della vita.